Come prima cosa, giusto per dare una veloce panoramica della vita delle mamme, ci tengo a dire che la nostra settimana non inizia dal lunedì, ma inizia il giorno in cui partoriamo, è quello il punto zero, visto che da li in poi non ci saranno giorni, orari, attimi in cui prenderemo fiato, nemmeno per fare la cacca!
Ci alziamo la mattina ormai prima del suono della sveglia, velocemente ci infiliamo in bagno e diamo il via al nuovo giorno che se tutto andrà bene terminerà verso le 23.00.
Non voglio fare l’elenco delle cose che pesano e che vogliamo far pesare sulle nostre spalle, risulterebbe banalmente una lista della spesa, e qui di banale non c’è nulla.
Carichiamo la nostra vita di troppi impegni ed il risultato diventa a volte catastrofico, non riusciamo a fare una cernita di ciò che realmente ci serve, insomma immaginiamo un grosso contenitore, mettiamoci dentro tutto quello che crediamo sia la causa del nostro stress, e porgiamoci una domanda…”è tutto veramente necessario?”. Potremmo definirlo come un cambio dell’armadio, guardare uno ad uno gli abiti che ci teniamo dentro e decidere se è il caso di tenerli o di metterli in un bel sacco da riciclo.
Così a naso vi dico che non sarebbe una cosa così difficile da fare, ma in realtà ci lamentiamo tutto il giorno di arrivare sfinite a casa e di non saper più dove girare la testa ma allo stesso tempo non riusciamo a liberarci di nulla.
Il tempo altro bellissimo amico che sa essere crudele con noi mamme. Non riusciamo mai a gestirlo al meglio, per forza in 60 minuti generalmente vogliamo mettere in piedi una cena, caricare la lavatrice, svuotare la lavastoviglie, fare il bagnetto ai bimbi, raccattare da terra giochi e ops ecco dov’era il calzino di Gabry, per poi arrivare a sedersi al tavolo esauste e guardando negli occhi il marito dire…”io non ce la faccio più”.
Ma su mamma lascia la cucina non perfetta, i piatti li a bagno nell’acquario e fatti una passeggiata serale con la tua famiglia, cammina conversando con il tuo compagno e ridendo con i tuoi figli…poi il resto si fa!
Siamo stanche, fermiamoci mamme altrimenti faremo grossi disastri, a noi ed alla nostra famiglia.
Quando accadono tragedie come quella della piccola Tamara il mio cuore si ferma, che tragedia enorme un dolore da cui non si torna più indietro. Penso subito a quella mamma che come me era carica di impegni, che come me fa come da tabella di marcia le solite cose tutti i santi giorni ma a lei il destino le ha fatto un brutto tiro, il suo cervello è andato in black out. Il vuoto di un lasso di tempo. Continui la tua giornata pensando che tutto stia andando bene, invece il tuo peggior incubo sta prendendo vita.
Qualcosa non va, rendiamoci conto che qualcosa in questa società così moderna, non sta funzionando, la società dovrebbe proteggere, tutelare, crescere i nostri bimbi, invece qualcosa non va.
Questa è l’era della pastiglia, delle goccine, delle bibite energetiche, ma cosa dobbiamo fare? Il nostro corpo cosa deve fare per essere ascoltato? Ti senti un po stanca? E riposati, fermati no, prendiamo bibite energetiche. La tua testa è sfinita? Fai una passeggiata, bevi un caffe’ tranquilla con un’amica, una chiacchierata, un confronto, ci possono aiutare, invece i mass media ci propongono gli integratori, ansiolitici e qualche altra schifezza.
Non etichettiamo quella donna come la mamma che ha dimenticato la figlia in macchina, non sarebbe giusto, e basta a quei servizi dove ci raccontano esattamente cosa ha provato la piccola Tamara in quelle ore, questo non aiuta nessuno, anzi così facendo aumentiamo sensi di colpa, dolore a questa donna,
Riflettiamo invece su cosa si dovrebbe o potrebbe fare per rallentare.
Queste cose mi spaventano e posso solo augurare ai miei figli di non avere mai questo vuoto, che il mio cervello possa rimanere sempre lucido.
Ciao piccola Tamara, sicuramente tu sei la figlia di tante madri come me!
Ciao Ilaria che il tempo, la tua famiglia ti dia la forza di capire ed accettare questa tragedia.
Kiss…
Purtroppo anche io come te vado controcorrente… non pensò sia una madre snaturata ma solo una mamma come tante che ha avuto la sfortuna di avere un black out in quel momento … e nulla gli ha potuto ricordare la piccola… bastava un parcheggio stretto dove devi girarti, una borsetta, un pianto… nulla! Ora solo la triste realtà
Hai ragione bastava poco, un piccolo rumore che svegliasse il suo cervello da quel black out …che terribile realtà dovrà affrontare quella famiglia