Non ho mai avuto un carattere troppo accomodante e non sono mai stata troppo diplomatica, la mia amica Francesca questo lo sa bene e se potesse ve lo confermerebbe subito, ma mai il mio carattere è stato così pessimo come queste ultime mie settimane!
Non riesco a capire quello che mi sta capitando, non riesco a capire cosa la mia testa mi stia dicendo, so solo che non riesco più a sopportare il peso delle parole della gente, il peso dei miei pensieri, il peso della mia famiglia, insomma il peso dell’aria che mi tiene in vita inizia a darmi fastidio.
Non è una bella sensazione, e non è nemmeno facile parlarne, ma se voglio che questo blog sia un po lo specchio di quella principessa che sono, mi sembra onesto aprire le porte e farvi annusare le mie fragilità, forse uguali a quelle di tante altre donne.
Ieri ho guardato mio marito e gli ho detto che mi sentivo il broncio del pianto li a portata di mano, che mi sentivo le lacrime in tasca, e lui così con la sua solita espressione del tipo “ma si cosa vuoi che sia” mi chiede “ma sei in pre-ciclo?”, Ecco amiche giuro, se fossimo stati a casa e non ad una festina di compleanno al Mc Donald, avrei urlato come una matta, forse così avrei confermato la tesi del calendario della mia ovulazione, o forse no!
Questo è quello che ho sempre temuto, il non essere compresa, il non saper spiegare a chi mi sta accanto la mia sofferenza mentale, il mio disagio fisico, il mio non sapere se arriverò e come arriverò alla fine della strada…si questo è il mio uomo nero di ogni notte.
Vorrei ritornare a certi momenti della mia vita dove l’unico peso che portavo erano i trucchi e le gonne che mettevo di nascosto da mio padre sul treno per andare in discoteca la domenica pomeriggio…certi pesi segnano la tua vita come le tue labbra con una smorfia all’insù segnano il tuo viso!
Per me questi sono i giorni della memoria, continuo a pensare al mio passato come se non volessi accettare dove questo mi abbia portato oggi.
Come faccio a non accettare ciò che mi ha reso la donna più felice del mondo?
Eppure la mia vita a volte mi sembra come quel bellissimo vestitino rosso che da adolescente mettevo facendo girare la testa a tutti i ragazzi e che mi faceva sentire la più bella del mondo che però ora non entrerebbe nemmeno in un mio braccio, mi starebbe stretto seppur bellissimo…così è la mia vita, mi soffoca proprio quello che di più bello ho fra le mani.
Poi in alcuni momenti piango di rabbia ed anche di paura perchè non riesco a capire come io possa avere questi pensieri…allora mi chiedo disperata se sono sbagliata, e poi invece lucidamente mi do io stessa l’unica risposta esatta che esista…”no non sei sbagliata sei soltanto tanto tanto ma veramente tanto stanca” poi continuo ” non è vero che gli altri non ti capiscono, sei te che non te ne rendi conto ma tutti nel modo in cui conoscono ti stanno tendendo la loro mano, e tuo marito sta cercando di sdrammatizzare una situazione che ha ben chiara, forse cara la mia Emanuela, sei talmente esaurita, priva di energia che non riesci a vedere tutto l’amore che ti gira attorno” .
Non sono da sola, non devo obbligarmi a portare tutto da sola, solo perchè non riesco a dare fiducia agli altri, solo perchè penso che se le cose non le faccio nella mia maniera allora sono sbagliate, no non sono da sola.
Credo che la mia salvezza risieda nel mio carattere, riesco ad analizzarmi molto bene, e so anche chiedere aiuto. Fra pochi giorni inizierò un nuovo percorso, un percorso credo lungo e difficile, ma che porterà me e la mia splendida famiglia a ritornare ad essere quel vestitino rosso, però della taglia giusta.
Quando uno arriva vicino ad un precipizio sono solo due le possibili scelte…ed io ho fatto la mia scelta, ho cercato il braccio più forte che mi potesse tenere, uno psicologo.
Questo mio racconto di vita spero che possa incoraggiare qualsiasi persona in difficoltà ad afferrare quella mano e senza nessun tipo di vergogna possa parlarne con qualcuno…tutti noi abbiamo il diritto di indossare il vestito che ci rende tanto felici e di godere di questa felicità.
Kiss…
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