Se chiudo gli occhi mi ricordo perfettamente i primi passi miei e di Riccardo nei primi giorni d’asilo…lui un pulcino smarrito, io una madre così impaurita e preoccupata per lui, preoccupata più ad elencare alle maestre tutto quello che lui non era ancora in grado di fare, che a godermi quei momenti che sarebbero stati unici irripetibili.
Riccardo al primo anno di asilo parlava poco, non aveva quasi alcun controllo del suo corpo, non sopportava i cambiamenti, i rumori, la folla, non sapeva lavarsi le mani, non sapeva giocare ed aveva delle forti crisi di rabbia scatenate magari da una semplice mosca…e porca zozza viviamo in campagna!
Io ero nel pallone, in una crisi profonda ed ogni giorno mi sembrava di non vedere mai la luce in fondo alla nostra strada, stavo cadendo nel precipizio.
Fortunatamente, tutto questo oggi è solo una pagina del libro dei ricordi, infatti oggi Riccardo è un bambino completamente diverso, ha voglia di comunicare, ha voglia di giocare, si lava a modo suo le manine e va in bagno da solo, tutto questo grazie ad un lavoro lungo e meticoloso di persone in gamba che mi hanno teso la mano e mi hanno non solo salvata dal precipizio, ma mi hanno addirittura portata lontano, dove non credevo potessimo arrivare.
Quel giorno, il nostro primo giorno di scuola, ancora non sapevo quanto sarebbe stata importante nella nostra vita, quella donna dai lunghi capelli scuri ed sorriso enorme, e con quell’ombretto verde agli occhi…ancora non sapevo.
Lei, la nostra maestra di sostegno, quel ruolo che spesso viene poco considerato, come quando alle superiori arriva per qualche giorno la supplente…noi genitori diciamocelo non la caghiamo di pezza.
Invece se fatto con sapienza e cuore, è di un importanza assoluta per l’alunno e per la famiglia, e spesso le sue giornate possono essere molto difficili.
Chi legge questo blog sa che legge una parte del mio cuore, quindi cara Annalisa, non so in realtà se leggerai mai queste righe, ma io sento il bisogno di dirtelo che ti porteremo sempre nel nostro cuore, per tutto l’amore, professionalità, voglia di sapere e crescere con noi. Mai giudizi solo consigli, non ti sei mai arresa, anzi sempre in prima linea a lottare per il tuo alunno, io non potrò mai scordare l’aiuto che ci hai dato.
Il mondo della scuola ha bisogno di persone come te, tu hai preso quei pezzetti di puzzle così fragili ed hai saputo con fermezza incastrarli l’uno all’altro, hai dato a lui fiducia a noi speranza, quella speranza che oggi ci permette di dire “noi ce la faremo”.
So che non sempre è stato facile per te, so che alcune volte andavi a casa e ci pensavi, so che stringerlo, contenerlo ti ha fatto male al cuore ma tu lo hai fatto ugualmente perchè lui veniva prima di tutto.
Immagino l’emozione del sentirti chiamare per la prima volta “maestra”, o quando con le sue manine ti prendeva il viso, o quando ti dava la testolina per baciarti, come se fosse la sua bocca.
Da quel giorno sono passati due anni, tante cose sono state scritte, tante cose sono custodite nel mio cassetto del cuore, e prometto che a lui parlerò sempre della sua Lisa, la sua prima maestra. Perchè un giorno quando sarà diventato un bellissimo uomo lui potrà raccontarti i viaggi della sua vita, le sue salite e le sue conquiste, un giorno sarà cosi lo so.
Oggi le nostre strade si sono divise, tu probabilmente sei andata incontro al tuo destino e per questo ti auguro il meglio, e noi affronteremo come tu ci hai insegnato ciò che arriverà.
Buona avventura maestra Lisa…nulla sarà dimenticato!
…”Lisa vuoi i pop corn?”
Kiss…