Ho letto tutto d’un fiato l’articolo “ecco perché non dovete guardare con sgomento un bambino autistico” uscito su Vanity Fair, ed invito anche voi a farlo…
Tutto vero, le cose che sono scritte sono tutte vere ed ho provato una stretta al cuore, una fitta silenziosa ma pungente nello stomaco mi ha fatto sanguinare e vi dico che le cose più semplici per noi famiglie meravigliosamente autistiche, sono grandi prove, rispettare la fila per pagare il pacchetto di patatine, stare seduti e non fare versi o piccole urla, convincerlo ad entrare in un negozio, bar, ristorante, casa a lui sconosciuti, resistere in un posto affollato senza mostrare un forte disagio, ai primi freddi convincerlo che la stagione è cambiata, cambiare le scarpe, cambiare un piatto , uno spazzolino…e quando noi riusciamo a fare il 20% di tutto questo per noi lui sta facendo un ottimo lavoro, invece per chi ci guarda sono solo capricci di un bimbo maleducato e cattivi insegnamenti di una madre di merda.
Manca da morire quel senso semplice di normalità, andare ai mercatini di Natale, fare una scivolata sulla neve, sui pattini, essere invitati per una cena o per un dopo cena, la merenda a casa dell amichetto, un the con mamme e figli, una pizza mamme e figli, un piccolo pomeriggio papa e figlio al cinema…
Manca da morire fuori dalla scuola chiedere a Ricky “ti sei divertito oggi?con chi hai giocato? Raccontami cosa hai fatto?dimmi come ti senti…”. E poi mancano tutte le fantasie che avevi fatto prima della diagnosi….prima del cambiamento quando eri solo una madre con quella sorta di leggerezza sul cuore che ti permetteva di pensare, progettare e sognare con tanta facilità.
Se qualcuno ora mi chiedesse cosa vorrei sotto l’albero io rispondere i sicuramente…” il tempo, il momento magico nel quale seduti sul divano con mio marito ed i miei cuccioli, mangiando patatine, ridiamo tutti assieme guardando un film ed ascolto Riccardo che tra una risata ed un altra ancora più forte mi spiega cosa lo ha fatto ridere…. E poi vorrei ricevere un altro momento, un altra storia, noi che ascoltiamo con attenzione Riccardo che ci racconta del suo migliore amico, eh si perché io vorrei regalargli quello di cui tutti noi abbiamo bisogno per vivere, un amico… ”
Buon Natale a tutti, vorrei che questo fosse il Natale del tempo, del buon momento, quello giusto che si ferma sui nostri cuori e nei nostri occhi…