Fragilità 💙

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Guido con il finestrino abbassato di qualche centimetro, voglio sentire un po’ di quell’aria frizzantina sul mio viso, ne ho bisogno per sentirmi viva, per sentire la vita sulla mia pelle.

Difficile spiegare a me stessa il senso di quel minestrone di sentimenti che porto dentro, di quel passo lento e svogliato di queste mattine, di quelle lacrime che mi ritrovo facilmente in tasca pronte all’uso…difficile dare uno sguardo e sintetizzare quel mostro che mi sta divorando lentamente, silenzioso e paziente lui si nutre della mia carne e si disseta con le mie lacrime.

Entrambe le mie mani sono sul volante della mia scatoletta rosso fuoco, con un fare quasi automatico vado per la mia strada, ogni tanto guardo attraverso lo specchietto retrovisore Riccardo, dorme, è sereno…ma io penso e ritorno ad avere le braccia vuote, molli, ritorno a guardare la strada ma non vedo più cartelli, macchine, il nulla.

Sono sfinita, penso alla fatica che ho provato questa mattina per convincerlo a cambiarsi, penso alla sgridata fatta a Gabriele che fa il prepotente e mi lancia sfide dalle 7 di questa mattina, poi agli impegni che mi sono voluta prendere, a quei messaggi a cui non ho risposto, a quei messaggi che avrei voluto ricevere e che non sono mai arrivati, il mio problema è proprio questo IO PENSO.

Ho pianto perché ho letto che è morta Bea, la bimba di cera, poi ho pianto perché sono triste, perché ho proprio desiderio di farlo, di piangere, di sfogare la mia rabbia, insoddisfazione, ho bisogno di risposte a domande scomode che girano dalla testa al cuore e a seconda di dove si trovano, sento risposte diverse, emozioni che mi aprono in due.

Osservo nuovamente Riccardo, la sua testa ciondola, e mi dico che sono triste, che questo periodo è molto difficile da attraversare, ho bisogno di aiuto perché qui l’autismo non c’entra nulla, è la mia testa che ha bisogno di un aspirina, ed il mio cuore si sente poco amato, molto solo e per questo dico a voce alta, pur sapendo che nessuno ascolta, SONO STANCA NON CE LA FACCIO PIÙ, TI PREGO AIUTAMI, TI PREGO.

Per tanto tempo ho avvertito la Tua presenza, ma oggi mi sono sentita sola, sola persino senza Te.

La fede è ciò che ci fa sentire forti anche se stanchi, sazi anche se a digiuno da giorni, ed io oggi avevo fame, sete e sentivo tutta la mia debolezza.

Assurdo pretendere di far capire ad altri il peso di un vuoto… difficile, impossibile.

Un periodo faticoso dove ho in mano troppi pezzi di un puzzle e non riesco a capire da dove poter iniziare a costruire.

Arrivo sotto casa, spengo la macchina, guardo il nostro appartamento dal di fuori e non sento di essere arrivata dove dovevo arrivare. Qualcosa non va, prendo le chiavi ed entro, poi spero che qualcuno magari domani mi dia le risposte, tenga ferma la terra che sento tremare, che renda la mia casa più calda ed il mio cuore più calmo, che plachi questa sete, forse qualcuno domani arriverà e spero che mi trovi pronta, perché oggi sono stanca, stanca di sentirmi così.

 

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