Fibrosi cistica…donare un respiro 💙

Voglio parlare con tutti quelli che seguono l’avventura mia e di Riccardo, vorrei che tutti voi vi prendiate 2 o 3 minuti per leggere questa lettera scritta da due giovani donne, parla della loro lotta, di quanto la vita sia meravigliosa e da vivere assolutamente, due guerriere che si sentono imprigionate nel loro corpo e che non mollano un cazzo. Purtroppo vi devo anche informare che Daniela ora è libera da quella prigione, è un angelo biondo.💙

Aprite il vostro cuore e la vostra mente, fate entrare queste parole nella vostra pelle per capire cosa significa essere un malato di fibrosi cistica, per capire quanto sia indispensabile donare per la ricerca, e per capire quanto un giorno il più lontano possibile ognuno di noi potrà fare il dono più grande ad uno di questi guerrieri.

Buona vita a tutti senza sprechi🌸

#fibrosicistica

«Con una malattia come la nostra
devi conquistare tutti i giorni la vita. Con questa malattia nasci, cresci e ci devi convivere duramente. Di 24 ore, almeno la metà le passiamo curandoci. Abbiamo attraversato tutte le fasi della fibrosi cistica, fino all’ossigeno terapia, alla ventilazione polmonare, alle flebo di antibiotico tutti giorni, alle pastiglie che non finiscono mai. Tantissimi i ricoveri in ospedale, mesi chiuse dentro quattro mura dove l’unica libertà è affacciarsi alla finestra e passare le ore pensando alla fortuna che hanno tutti coloro che stanno al di fuori di quell’edificio. Hanno la salute, la libertà, hanno tutto.

Tu, che vorresti spaccare il mondo sei lì, imprigionato nel tuo corpo per questa malattia.

Se la fibrosi cistica è una battaglia, non si può pensare di vincerla senza un compagno di vita al tuo fianco. Quando una persona vive la tua stessa realtà, quando non devi spiegare le tue paure e i tuoi dubbi perché, quando le emozioni sono condivise tutto prende un sapore differente ed è per questo che siamo diventate l’una l’essenza dell’altra. Un vero combattente non è immune dalla paura, ma combatte nonostante questa.

Abbiamo 16 e 24 anni, siamo giunte alla fase più critica della fibrosi cistica, quella in cui i dottori ti dicono: “C’è solo una possibilità, il trapianto di polmoni”.

Ed ora? Bisogna lottare fortemente per conquistare più tempo, per dare respiro alle nostre giornate. Erano il 10 marzo 2017 e l’11 aprile 2017 quando abbiamo ricevuto il dono più grande della nostra vita. Tutto inizia con una semplice telefonata che dice: “Vieni in ospedale, abbiamo gli organi per te”. Quando apri gli occhi dopo un intervento così, le sensazioni e le emozioni che si provano sono indescrivibili. Scopri come la speranza di sia trasformata in forza e la paura in gratitudine. Pensi continuamente a colui che ti ha donato questa seconda possibilità e si crea un rapporto estremamente speciale, da anima ad anima.

Lo senti come un angelo che mai ti lascerà sola e tu senti il dovere di dare ancor più pienezza alla vita.

Guardi gli occhi di chi ti ama che brillano di gioia e ti rendi conto di come quell’uomo, senza volto e senza nome e che ha deciso di fare il gesto più bello che si possa fare, non ha salvato solo te ma il mondo intero. Non ci ha donato solo gli organi, ci ha donato l’amore della nostra famiglia, dei nostri amici, ci ha regalato la possibilità di viaggiare, di girare il mondo, ci ha regalato tanti domani. I grandi uomini muoiono due volte, la prima quando lasciano questo mondo e la seconda quando si estinguono le opere d’amore che hanno compiuto. Il nostro donatore non morirà una seconda volta fino a quando noi vivremo e fino a quando qualcuno si ricorderà di noi, rinate grazie a lui. Donare un organo è donare una vita, datevi questa grande possibilità».

Grazie per averci lette :

ANGELICA
E
DANIELA

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