Impronta in riva al mare

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Sono le 01.35 di notte, all’ improvviso spalanco gli occhi e la mia mente inizia a fare un volo nel cielo della pazzia, della paranoia ma di quella seriamente malata. 😱

Insomma mi ritrovo a pensare agli avvenimenti, o meglio ai decessi purtroppo per i quali questo piccolo paese dove abito si è reso testimone.

Morti improvvise e premature.

Penso al dolore degli amati, del vuoto fisico avvertito, delle cose incompiute lasciate lì in un angolo quasi come un continuo promemoria, che ti ricordano che non ci è dato sapere il nostro futuro e che in una manciata di secondi tutto può cambiare.

“Vorrei dire a mio marito che mi spiace è che forse aveva proprio ragione lui”…fallo, vai in sala, siedi al suo fianco e tiragli un piccolo pizzicotto sul braccio e con un sorriso di complicità digli che aveva proprio ragione.

“Appena ho un momento di calma devo chiamare la mia amica, è da un po che non so più nulla di lei”… fermati, trova il tempo, chiamala, magari sarà proprio la tua telefonata che oggi le renderà meno pesante questa giornata.

Mi giro di continuo, non riesco a trovare pace questa notte nel mio lettone, penso a tutto quello di incompleto che lascerei se questa notte fosse l’ultima mia notte.

Mi viene poi un ghigno in viso, sono malata,  perché penso alle mie mutande, faccio mente locale sull’intimo  che indosso e penso alla conversazione di pochi giorni fa con una mia amica, in cui si diceva ” se dovessi fare un incidente, e all’improvviso mi dovessero portare in ospedale, insomma mica farmi trovare con addosso un paio di mutande tutte rovinate ?!? “…che pensieri malati. 😂

Risolto il problema mutande, penso al mio funerale.

Si dice che il vestito non faccia il monaco, ma la quantità di persone in chiesa ad un funerale, fa la persona?

Altro pensiero malato, mi giro nuovamente sull’altro fianco, nulla continuo a pensarci, al mio funerale ci sarà tanta gente? Cosa lascerò nei loro cuori? Quali saranno le parole con cui parleranno e si ricorderanno  d me?

Mi capita spesso di pensare alla morte, solitamente quando lo faccio piango perché penso ai miei figli, a mio marito, come faranno  senza di me, ed io come farò senza il loro respiro, piango perché penso al futuro che non potrò più avere e vivere con loro, ma questa volta tutto e’ diverso, penso alla mia morte da una prospettiva diversa, tutto parte da un immagine, l’immagine di quell’impronta che lascio.

Vorrei sapere se è come quella lasciata in riva al mare, bellissima perfetta ma che dura una manciata di secondi, oppure è come quella su una spiaggia deserta,  un po’ meno perfetta pero’ che ci vuole un po’ più di tempo per cancellarla chissà quale delle due impronte lascerò nella mia vita.

Strano, mi definisco una persona a cui poco importa il giudizio della gente, e poi finisco con il pensare a quanto sia importante per me conoscere il ricordo che lascerò  a quelle stesse persone quando non ci sarò più.

Nulla stanotte non si dorme ore 02.21.

Ultimamente sento dire “non fate tanti fiori sono soldi buttati” anche qui nel buio della mia stanza, viene fuori una parte più egoista di me e penso quasi ad alta voce…”no cavolo io vorrei vedere un sacco di fiori, un piccolo fiore colorato, di campagna, scelto proprio per me, l’ultimo dono dei miei cari, dei miei amici, un loro ultimo regalo, ultimo pensiero solo per me”.

Lascerò sicuramente tante cose incompiute, ma spero di non lasciare irrisolti, spero di non lasciare cose non dette, di poter trovare il tempo per un gesto d’affetto ai miei cari, per una tazza di caffè caldo con un’amica, spero di lasciare il seme dell’amore, rispetto, e del buono, nel cuore dei miei figli, così da poter crescere e diventare anche senza di me quel genere di uomo per cui io possa essere orgogliosa.

Vorrei lasciare ogni giorno un impronta in questo mondo, piccola ma che faccia la differenza non per gli altri ma per me stessa, che mi faccia dire “non ho sprecato nulla del tempo a me concesso, sono quella persona che volevo essere”.

A volte basta un sorriso, una carezza, una mano tesa, due braccia aperte, uno sguardo che vede al di là della collina per aver lasciato l’unica impronta che per te abbia valore.

Sembra che con questo ultimo mio pensiero il mio cuore stanotte abbia trovato pace, per le mutande ora non c’è soluzione, magari ci penso domani appena sveglia, ora invece voglio solo abbracciare Morfeo…notte mondo, notte vita.

 

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