Benvenuti sul mio ring💪

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Quando avevo 15 anni prendevo parte a tutti i tipi di manifestazione, ero convinta che i miei pensieri ed i miei credo fossero molto importanti e che la mia voce fosse giusto ascoltarla.

Oggi mi ritrovo 40 enne con una  tartaruga rovesciata al posto della pancia e con delle tette di Yetta nel telefilm “La Tata” al posto di due coppette di champagne,  ma soprattutto sono una 40enne ancora convinta di avere il diritto di far ascoltare la mia voce anche se a volte molto scomoda.

I cancelli degli asili e delle scuole si sono ormai aperti da quasi 2 mesi… fantastico direi, ora per molti si sono risolti due problemi.

Uno cosa gli do da mangiare oggi a pranzo?

Due cosa cavolo gli faccio fare tutto il giorno giorno a casa?

Questa è purtroppo una fotografia di come è vista da alcune famiglie quell edificio dove ogni mattina accoglie i propri figli… più o meno insomma un deposito.

Poi fortunatamente c è chi lo vede come una risorsa indispensabile alla crescita e formazione dei propri figli, chi ci crede nei suoi contenuti, chi guarda la qualità dei servizi offerti, chi poi invece la vive come un duro incontro di box… ecco è suonata la campanella metto i guanti e mi metto al mio angolo.

Benvenuti a tutti quanti sul mio maledetto ring.

Sono sfinita ma trovo in ogni sorriso, in ogni conquista di mio figlio, il mio energy drink.

In questi giorni assisto alla strumentalizzazione di una situazione che è accaduta a Lodi, per far scoppiare la solita bomba politica, il solito “caso”, poi dall’altra parte vivo costantemente la realtà mia e di tutti i genitori “special” di Italia (chi vuole fare cambio e diventare special al posto mio? A me va bene essere una delle tante giuro).

IL SOSTEGNO….quasi è una entità astratta, per molti è una chimera da inseguire, per altri una scarpa stretta che fa pulsare un alluce valgo.

Ma cosa ne sapete voi di quello che proviamo due settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico, una tensione inimmaginabile, una fame assurda di ore di educatori, di sostegno, dei diritti del proprio figlio.

Io ogni agosto mi ritrovo col telefono in mano a parlare con quelle sante donne che sono impiegate presso il mio istituto scolastico, le sommergo di telefonate per sapere il quantitativo di ore assegnate a Riccardo (tralascio il discorso che lui avrebbe diritto alla copertura totale), mille domande ed ansie su come saranno organizzati per accogliere nel modo migliore mio figlio.

Siamo al 25 ottobre e mio figlio ha finalmente avuto il suo sostegno da una sola settimana.

A questo punto dovremmo bruciare l Italia, perché non è concepibile che si arrivi a questo punto, ad un livello così basso di inclusione scolastica e sociale.

Ci sono genitori che hanno potuto portare i propri figli a scuola solo per poche ore al giorno, genitori sfiniti da tutti questi carichi da portare da soli, maestre in difficoltà perché impossibilitate a gestire certe situazioni, bimbi in confusione e semi abbandonati.

Mio figlio su 6 ore inizialmente aveva una copertura solo di 2…orrore, vergogna gente, vergogna.

Quali sono i risultati?

Un disastro umano. Avevo anche io il diritto di preoccuparmi di aver stirato bene il suo grembiulino, avevo anche io il diritto di controllare se le matite fossero tutte con la punta, no io questi diritti cazzo li ho persi quando ho dovuto occuparmi di battere i pugni ed alzare la voce per ricordare al mondo quello che ai mie occhi era ben chiaro da anni… MIO FIGLIO È AUTISTICO MA IN PRIMIS È UN BAMBINO e dobbiamo (perché siamo tutti responsabili di lui) aiutarlo a vivere la scuola proprio come la vivono gli altri.

Sapete cosa si prova ad andare a prendere il proprio figlio a scuola e ritrovarlo su un gioco in giardino, solo con mutande e maglietta ad urlare come un matto perché andato in tilt? Vedere tutti gli altri bimbi li a guardalo chi con visi divertiti, chi con espressioni incredule ?

Mi sono sentita morire, volevo solo urlare dalla rabbia, stringerlo fino a fargli mancare il fiato, far sparire dal suo cuore il disagio che stava provando ed io dentro di me stavo morendo, una parte di me era stata massacrata nel vedere quella scena, ho pianto, ho pianto tanto tantissimo.

In quel momento mi sono sentita sola, ho avuto paura

Successivamente il Comune è intervento dando più ore di copertura con un educatrice in attesa che il ministero si decidesse a fornire la maestra di sostegno.

Non tutti hanno avuto la fortuna di avere alle spalle un Comune pronto ad aiutare, non tutti hanno avuto la fortuna di avere maestre interessate a conoscere eventuali strategie da usare in certi casi, non tutti hanno avuto la fortuna di avere dietro a quei bimbi che divertiti osservavano la scena dei genitori pronti a dare loro una spiegazione.

Io ho avuto molta fortuna, molti doni.

Oggi Ricky prende la sua cartella da solo, mi saluta sereno e mi dice “ciao mamma faccio bravo scuola”, affronta quelle giornate nere, e si gusta i risultati raggiunti, si compiace nel vedere la scheda colorata bene e quella “A” tutta tremolante ma scritta tutta da solo.

Penso a tutte quelle famiglie abbandonate, a tutti quei carichi insopportabili da dover portare ogni giorno. Io vorrei abbracciarvi tutti e prendere parte di quel carico perché so quanto non vi faccia respirare, so quanto sia facile fare quel millimetro che vi separa dal cadere nel burrone.

Non fatelo, non arrendetevi.

Questo non è “il caso” questo è la realtà di quell esercito di famiglie speciali.

Kiss…

 

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2 Commenti Aggiungi il tuo commento

  1. Antonella ha detto:

    Manu ti sono vicina . Ti abbraccio forte

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    1. Manuka ha detto:

      Grazie Antonella… Tu non sai quanto sia importante sentire di non essere mai veramente soli💙

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