Disabilità e sport 🏀

Signori e signore fiato alle trombe… altro punto portato a casa👏👏👏.

Era da molto tempo che guardando Ricky cercavo di capire quale sport potesse essere nelle sue corde, ma mi sono accorta che la ricerca non era molto semplice per diversi motivi.

Vuoi che non riuscivo a capire per quale sport lui fosse portato, vuoi che lui non esprimeva alcuna preferenza e vuoi che la paura di sentirmi dire “no signora non siamo attrezzati/organizzati per certe esigenze” mi faceva rimandare il momento della ricerca… non so.

Quest’estate ho preso in mano il coraggio e mi sono detta che era arrivato il momento giusto… insomma ogni frutto ha la sua stagione 😁.

Da sotto l ombrellone, con le dita dei piedi impiastrati di sabbia e conchiglie, contatto questo istruttore di mini basket che fa lezione proprio nella palestra del nostro paesello (tra una mucca, una zanzara ed un tocco di umidità, qui non manca nulla), spiego tutta la situazione e ci salutiamo con la promessa di fargli fare una prova e di non rimanerci male e di non volergliene, nell eventualità in cui, essendo da solo come istruttore, mi avrebbe detto di no.

Ok promessa fatta con croce sul cuore forse anche un po finta, perché già sapevo che ad un sui rifiuto ci sarei rimasta li secca con la mia solita lacrima facile.

Poi, come ormai mi accade sempre più spesso, c’è qualcuno che dietro a questo cielo, mi da un aiuto e mette tutte le cose, almeno le più importanti, nel posto esatto di dove dovrebbero stare .

Al parchetto del nostro paese, chiamato “parco dei sorrisi”, dopo quasi 30 anni , sostituiscono i giochi mettendoci un canestro da basket… Noooo perfetto.

E così ogni giorno Riccardo e Gabriele con i loro amici , giocano a fare dei tiri e noto che è un po scordinato (tutto sua madre) e che su 20 tiri solo uno entra, ma la cosa più importante che mi salta all occhietto, è che non si arrabbia nel non riuscirci, che non si arrende e soprattutto che si diverte.

Quindi inizio il mio film mentale, pantaloncini, scarpe da ginnastica e canestri da 3 metri…aiuto fermatemiii.

I giorni passano, lui prende confidenza con il gioco ed arriviamo ad oggi, giorno x, giorno della prova.

Tutto al posto giusto, è la stagione giusta per questo frutto.

Penso, la palestra la conosce molto bene, alcuni dei suoi compagni di classe parteciperanno alla lezione, ormai fa jordan di secondo nome… Stiamo in una botte di ferro, lo lascio provare senza avermi li in mezzo ai maroni.

Ovviamente vuoi non andare a curiosare gli ultimi minuti di gioco?!? Brividi, il mio ragazzino biondo mi da sempre una soddisfazione, mi rende sempre più orgogliosa e felice. Mi da sempre le conferme che attendo come ossigeno e calmante per questa mia anima sempre agitata.

Corre, si diverte, ascolta, cerca un contatto fisico con gli altri bimbi, ed ancora una volta cerco di non far vedere i miei occhi lucidi, carichi di emozioni, ancora una volta vedo solo un bimbo, non il suo autismo, null altro che un bambino.

Cerco lo sguardo dell istruttore per capire i suoi pensieri e quando i nostri sguardi si incrociano, lui mi fa un sorriso meraviglioso e con un pollice all in su mi dice… “decisamente si, ci siamo,  ci vediamo mercoledì prossimo”…

Siamo molto fortunati, perché in molti casi purtroppo la disabilità può essere un grosso limite nel mondo dello sport. Le associazioni non hanno così tante risorse da poter sostenere spese di figure specifiche per queste esigenze e così sempre piu genitori si ritrovano a limitare i propri figli in questo settore. Uno sport di squadra è parte fondamentale di un percorso di crescita e per noi forse lo è anche di più. È un vero e proprio momento di condivisione che porta a costruire anche bellissimi rapporti.

Mi auguro che questa avventura possa andare avanti, provarci e crederci sempre e mini basket sia🏀.

Vai amore mio il tuo tiro da 10 punti tu lo hai già fatto.

Kiss…

 

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