E se veramente tutto fosse…

In questi giorni ho una strana idea che mi gira per la testa, e se tutto questo, non fosse una reale pandemia, ma bensi’ un esperimento sociale di massa?!?

Lo so, lo so, la pandemia esiste per davvero (chi meglio di me lo sa!), però seguite per un attimo questa mia riflessione.

Lo ricordate il film ” A posto tuo”? Nulla di speciale, pero’ parlava dello scambio di vita, famiglia, lavoro, insomma di tutto, tra due persone.

Questa pandemia oltre ad essere un disastro sanitario enorme, ha portato con se un cambiamento radicale della vita sociale di tutti noi, o meglio per alcuni più di altri.

Ormai sapete che questo blog è come se fosse il mio diario personale, dove i miei pensieri vengono messi un po a nudo con la speranza di far arrivare a più persone alcuni messaggi per me ovviamente importanti, quindi anche oggi voglio essere con voi sincera.

Per la mia famiglia questo isolamento sociale imposto a causa della pandemia, non ha cambiato di molto le nostre abitudini, chiusure di ristoranti, parchi giochi, cinema, sagre, aperitivi con amici o serate a casa di qualcuno erano già per noi eventi abbastanza rari.

Le famiglie con disabilità, non hanno sofferto secondo me questo grande cambiamento, non guardano tanto il colore della propria regione, se non per le proprie attività terapeutiche o ludiche per i propri ragazzi.

E se tutto questo fosse un esperimento sociale di massa, se tu in realtà stessi vivendo la mia zona rossa? Pensaci, tu in questo momento stai vivendo un pezzetto del mio mondo, la tua rete sociale che conoscevi prima ora non esiste più, perchè l’unica zona comfort per tuo figlio è la tua casa, perchè gli atteggiamenti di tuo figlio non sono un bell’invito a cena a casa di qualcuno, perchè tuo figlio non ne vuole sapere di stare seduto al cinema a mangiare i pop corn, perchè tuo figlio questo gran rumore lo disturba.

Ecco questa è la vera zona rossa per tantissime famiglie, e vi dirò di più, io come mamma sto forse vivendo più serenamente del solito. Il perchè l’ho cercato per tanto tempo.

“Perchè ti senti così serena?” mi sono chiesta, e la risposta, l’unica risposta che sono riuscita a darmi è disarmante.

Oggi siamo tutti uguali, oggi io non mi sto perdendo nulla, perchè siamo tutti fermi.

L’autismo non è solo di Riccardo, l’autismo appartiene all’intera famiglia, e piano piano ha fatto selezione intorno a noi, ed a volte è l’aspetto che come persona più mi pesa e mi addolora.

Chissà se grazie a questo esperimento qualcuno per un solo attimo ha pensato a quelle famiglie fantasma, ha messo i loro panni e si è reso conto di quanto sia terribilmente triste la solitudine.

Molti giovani si stanno ammalando proprio per questo motivo, sono sempre più maggiori le richieste d’aiuto a psicologi e psichiatri. Molti sono gli interventi di neuropsichiatria proprio come conseguenza a questo isolamento forzato.

Che tutto questo possa far riflettere e che porti ad una sensibilità maggiore da parte di tutti. Tutti siamo responsabili dei nostri figli, loro saranno il domani del nostro mondo, prendiamocene cura.

2+

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*